L’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università degli studi del Molise, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale intendono promuovere un incontro tra studiosi ed un dibattito scientifico in ambito giuridico sul tema:

Informazione

A questo scopo viene organizzata una call for papers con l’obiettivo di raccogliere interesse ed adesioni per analizzare la portata del campo semantico di questo lemma in relazione al diritto, oggi protagonista dei profondi mutamenti culturali e sociali in atto.

Gli argomenti oggetto di trattazione possono riguardare tutte le discipline scientifiche e possono delinearsi seguendo i topoi delineati nel seguito della call. Sono previste due forme di partecipazione: relazione, della durata approssimativa di 20 minuti, oppure partecipazione a tavolo di discussione su un tema specifico, con indicazione, nell’abstract, dei punti che si ritengono controversi e delle possibili soluzioni proponibili. Questa seconda forma di partecipazione è aperta anche a studiosi, dottorandi o ricercatori in una fase ancora non definitiva del loro lavoro di ricerca sul tema, ma che desiderano presentare i risultati fin qui raggiunti o discuterli con altri studiosi.

Agli studiosi che intendono partecipare al convegno è richiesto di inviare, via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. un abstract, non eccedente le 1.000 parole, che contenga una breve sintesi del tema oggetto di trattazione. Il termine per l’invio degli abstracts è il 30 marzo 2024. Il Comitato Scientifico verificherà le proposte e comunicherà l’esito della propria valutazione, entro il 15 aprile 2024.

Se l'abstract è accettato, gli autori dovranno confermare la propria partecipazione al convegno mediante e-mail da inviare all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 30 aprile 2024.

Il convegno si terrà nei giorni 29, 30 e 31 maggio 2024, in presenza, presso le sedi delle tre università proponenti.

L’intero convegno, nella sua parte scientifica, verrà registrato.

TOPOI

  1. Definizione scientifica e di teoria generale
    L’oggetto di questo topos si rivolge a contributi che esplorino il concetto di ‘informazione’, cercando di individuarne un significato scientificamente rigoroso e tecnicamente efficiente, che tenga presenti le innovazioni tecniche, reali e concettuali introdotte dalle tecniche dell’informazione e della comunicazione, vuoi informatiche che di intelligenza artificiale.
    A partire dalla definizione di Shannon e Weaver, la ricerca sull’informazione è cambiata, la loro impostazione, che definisce un processo formativo e comunicativo, ha permesso di estenderne i confini di significato sino alla creazione di sistemi intelligenti, basati integralmente sul processo di trasformazione dei dati in informazioni. L’informazione si è resa indipendente dal soggetto, in parte si è oggettivata, distinguendo da essa stessa il significato, o messaggio, trasmissibile o comunicabile (Eco).
    Questa dimensione costituisce una premessa essenziale, scientificamente non più dismissibile in ambito giuridico, per identificare i punti in cui il legislatore dovrebbe intervenire al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla sua volontà nella disciplina sia dei sistemi fondati sull'elaborazione dell'informazione, che dell’informazione stessa. La teoria generale e la filosofia del diritto sono chiamate ad esaminare anche il momento critico in cui l'informazione si trasforma in significato giuridico, secondo la definizione normativista che concepisce la norma giuridica come il "significato di un atto di volontà contenuto in un enunciato giuridicamente valido rivolto all’altrui comportamento".

  2. Sistema penale e accertamento processuale penale
    Negli ultimi decenni, il mondo della giustizia penale ha subito una rilevante trasformazione per effetto dell’uso delle tecnologie digitali in sede di accertamento, che ha valorizzato la capacità di un sistema tecnologico (hardware o software) di risolvere problemi in ambito giuridico e giudiziario o di svolgere attività procedimentali normalmente svolte dall’uomo. Si tratta, come è ben noto, di uno snodo tutt’altro che di rilievo periferico, se si considera il ruolo sempre più decisivo assunto dall’informatica e dalla digitalizzazione nell’ambito del diritto. Si assiste, così, a una vera e propria rivoluzione digitale che suggerisce di operare una ridefinizione dei concetti di ‘dato’ e di ‘informazione’.
    L’ampia diffusione delle tecnologie e la crescente dipendenza dalla rete hanno reso le investigazioni basate sulle nuove tecnologie e le prove digitali - intese anche come proiezioni delle indagini - elementi chiave nei procedimenti penali. L’adozione di tali modalità di investigazione e di acquisizione probatoria ha suscitato un vivace dibattito a tinte gradate, nel cui ambito le tesi orientate a enfatizzare l’efficacia e l’efficienza delle tecniche digitali nell’attività di accertamento giudiziario si contrappongono alle messe a fuoco che hanno evidenziato criticità cospicue con riguardo all’affidabilità di tali strumenti e a non secondari fronti di tensione tra questi e le garanzie del giusto processo.
    Tra gli snodi più significativi del dibattito spiccano gli interrogativi circa la reale capacità delle investigazioni digitali e delle prove digitali a costituire un effettivo upgrade di efficienza investigativa e probatoria sostenibile anzitutto alla luce delle garanzie costituzionali di contesto. Con riguardo alle modalità di elaborazione delle informazioni, i dubbi riguardano la selezione delle medesime e i profili relativi alla loro formazione, alla conservazione e al controllo del dato digitale nel rispetto del contraddittorio. Dubbi possono, d’altronde, sorgere in ordine all’utilizzabilità della prova digitale e all’individuazione di congrue regole di valutazione probatoria.
    Su altro piano, sebbene alcune teorizzazioni si spingano fino a ipotizzare che un algoritmo possa, in proiezione, produrre in piena autonomia una decisione giudiziaria, è certo che un simile scenario non possa trovare rassicurante legittimazione nell’area della giustizia penale: diversamente da talune controversie civili o amministrative, definibili come “seriali” o comunque “routinarie”, il giudizio penale involge tecniche di accertamento e orizzonti valutativi che non possono fare a meno di un apporto ricostruttivo proprio della mente umana e, perciò, strutturalmente affidato al giudice, alla stregua delle prerogative che plasmano lo statuto costituzionale della magistratura ordinaria.
    Da un lato, dunque, è innegabile la forza attrattiva esercitata da strutturazioni di sistema che mirino a una prevedibilità delle decisioni, sicché, nel discorso pubblico, incuriosisce la possibilità di ipotizzare usi dell’intelligenza artificiale applicata in ambito giudiziario, anche penale; non può, d’altronde, essere ignorata la difficile riducibilità della decisione penale a calcoli combinatori di tipo algoritmico e la necessità di preservare, nella sua imprescindibile dimensione di valore di sistema, la discrezionalità tipica delle logiche del giudizio penale.
    A fronte di snodi problematici di così significativa portata riecheggia, nel dibattito, pur attraverso declinazioni diverse, l’esigenza di una regolamentazione adeguata, che tenga conto di come si è evoluto e continua a evolversi il concetto di ‘dato’ e di ‘informazione’ e di come occorra implementare in sistema un congruo apparato di garanzie che presidino la formazione, l’utilizzazione e la valutazione delle prove digitali nel processo penale.
    Merita, peraltro, una riflessione attenta la consapevolezza, pur non priva di problematicità emerse nel dibattito, che la componente empatica, insostituibilmente affidata al giudice-persona, è una delle connotazioni essenziali del giudizio penale: ne appare traccia l’art. 525 c.p.p. che, imponendo il contatto diretto tra il “giudice uomo” ed il “materiale umano”, riafferma la centralità della dimensione emotiva nella logica del giudizio.

  3. L'informazione nel diritto civile italiano ed europeo
    Con la c.d. legge sui servizi digitali (Digital Services Act), la legislazione europea ambisce a governare la produzione e l'impiego delle informazioni nel mercato delle piattaforme digitali, attraverso un coacervo di regole - consistenti in un ibrido tra diritto regolatorio e disciplina del contratto – destinato a coesistere con plessi normativi di diversa ispirazione, quali la regolamentazione in tema di privacy nelle comunicazioni elettroniche e dati personali, il diritto dei consumatori e la normativa primaria a tutela dei diritti fondamentali. Da qui la necessità di avviare un esame critico volto ad indagare la interazione tra i suddetti plessi normativi, con particolare riguardo al rapporto tra prospettiva economica e tutela della persona e con speciale attenzione alla coesistenza tra rimedi pubblicistici e tutele di private enforcement, tratto connotante la ricordata disciplina europea.

  4. Atto amministrativo e potere esecutivo
    Questo ambito ha particolare riguardo al rapporto tra informazione ed atto di volontà nel diritto amministrativo, ma la tematica è senz'altro estensibile  all'atto di volontà del giudice ed a tutti gli atti giuridici il cui contenuto viene definito come discrezionale o libero o derogabile ed al loro controllo. Possono anche essere indagate le tematiche relative alla relazione tra controllo dell'informazione ed esercizio del potere politico o economico.

PREMIO MIGLIOR LAVORO

Il miglior lavoro, a insindacabile giudizio del comitato scientifico, presentato da uno studioso di età inferiore ai trenta anni, verrà premiato con una menzione speciale.

 

PUBBLICAZIONE

I papers, nella versione dedicata alla pubblicazione, redatti in lingua inglese o italiana, senza limiti di pagine, devono essere inviati all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 30 luglio 2024. I paper accettati saranno pubblicati sulla rivista i-lex (https://i-lex.unibo.it/) o in un volume collettaneo, dotato di ISBN, con un editore internazionale, a cura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, con peer review anonima per ciascun contributo.

 

COMITATO SCIENTIFICO

Prof. Francesco Romeo, Prof.ssa Vania Maffeo, Prof.ssa Roberta Montinaro, Prof. Roberto Carleo, Prof. Agostino De Caro, Prof. Giuseppe Di Chiara, Prof.ssa Lucilla Gatt, Prof. Mariano Menna,  

 

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

Dott.ssa Gaia Tessitore, Dott. Fabrizio Corona, Dott. Francesco Giuseppe Sacco

 

CALENDARIO

  • termine per l’invio degli abstract: 30 marzo 2024
  • termine per la comunicazione di accettazione degli abstract: 15 aprile 2024
  • termine per l’adesione al convegno: 30 aprile 2024
  • data del convegno: 29, 30 e 31 maggio 2024
  • termine per l’invio dei paper definitivi per la pubblicazione: 30 luglio 2024

Per ulteriori informazioni inviare una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.